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venerdì 27 maggio 2011

L'arte di correre sotto la pioggia

Mi sono appena fatta una bella doccia calda. Oggi ho fatto uno degli allenamenti più divertenti degli ultimi tempi. Non tanto per le ripetute o le distanze fatte ma più che altro per lo stato meteo-mentale che da sempre risiede in me.
Non ci posso fare niente, correre sotto la piogga ha un non so che di affascinante.
Sin da quando ero bambina avevo questo strano piacere di correre sotto qualsiasi intemperie e contro qualsiasi ostacolo naturale: sotto la pioggia, sotto la neve, in mezzo al fango... la condizione principale però era CORRERE! E così tutt'oggi...


Mi piace pensare di poter essere più forte della pioggia che scende incessantemente e immagino che ogni goccia, appena tocca la mia pelle, si riempie della mia fatica e la sciacqua via, portandosela con se sul tartan... E intanto tu inizi ad appesantirti perchè i vestiti si impregnano di acqua, a sentirti bagnata in ogni punto del corpo e se alzi il viso al cielo senti le gocce che toccano le tue guance, il tuo naso, i tuoi occhi... Mentre corri invece fai fatica persino a tenere gli occhi aperti, i pantaloni e la maglietta perfettamente appiccicate al tuo corpo umidiccio. Eppure non mi stancherei mai di correre sotto la poggia... Le sensazioni muscolari sono veramente diverse, molto restrittive rispetto a quando ci si allena con una bella giornata di sole, asciutta e non troppo calda.


Si, forse sono pazza! Però quando piove e corro provo emozioni uniche e non banali.
Certo, una volta ogni tanto ci sta se non si rischia di compromettere la preparazione. Se avessi avuto una gara tra qualche giorno col cavolo che mi infradiciavo dalla testa ai piedi... So bene quali sono i limiti valicabili e invalicabili del mio corpo.

Concludendo: mi sono davvero divertita oggi pomeriggio a farmi i miei 150 sotto questa pioggia impetuosa.

CI VUOLE BEN ALTRO PER FERMARMI!!!


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