...In this great future, you can't forget your past...

lunedì 14 dicembre 2009

Un salto nel passato che ha cambiato il mio presente e che ha scritto il mio futuro.

Ieri, 13 dicembre, presso l' Hotel S. Marco di Bergamo l' Easy Speed 2000 si è riunita per la consuetudinale cena di Natale. Prima c'è stata una piccola riunione presieduta dal Presidente Silvana Liberti, dall' Ing. Lorenzo Zippel e da Riccardo Longinari.
Il nuovo Capitano Edgardo Barcella si era preparato un bel discorso. Le sue parole sono state stupende e hanno regalato tante emozioni a tutti i presenti.

Che bella questa Società! Io credo di non poter trovare in nessun altro posto un clima così...
Siamo davvero una famiglia ed è dimostrato che solo chi merita può/riesce a restarci.
Ieri sera avevo in testa una bella riflessione:
"L' Easy Speed 2000, quando è nata (quasi 10 anni fa) è stata subito capace di intraprendere la giusta via, di remare contro corrente e di proseguire sulla medesima strada nonostante tanti ostacoli e tante trappole. All' interno di questa Società ogni atleta è una persona con una strada, specifica e personale, che sceglie di seguire... può essere la strada che porta allo "olimpo" quella che porta a migliorare sempre, oppure quella che serve per star bene, per tenersi in forma o per staccare dal lavoro o da altri stress quotidiani. Non importa quale strada scegli di seguire, l'importante è che sia corretta e non distruttiva per sè stessi. L'Easy Speed infatti, a differenza delle altre società di atletica, non vuole perseguire un solo obiettivo che recherebbe vantaggio solo ed esclusivamente alla società ma vuole aiutare a raggiungere tutti i traguardi che i suoi atleti si prefiggono, senza distinzioni, senza privilegiare o sminuire nessuno. Tutti gli atleti sono importanti, da quello che vale 10 punti a quello che ne vale 10000."

Questa cosa mi è venuta in mente troppo tardi, quando ormai ero nel mio bel lettino. Per fortuna ho questo blog dove posso esporla e dove tante persone la possono leggere (terrei a precisare che le parole che ho appena scritto sono semplicemente il mio pensiero, non sono state dettate o suggerite... è tutta farina del mio sacco, come al solito!)

Capita a volte, prima di addormentarsi, di ripensare alla giornata e a ciò che si è fatto, a ciò che si è visto... Così è successo ieri sera, tra le coperte del mio lettino; oltre a pensare a quello che ho appena scritto, mi sono tornate alla mente certe avventure, certi episodi, certe esperienze legate alle corse campestri.

Da dove sono partita...


...alle tappe fatte...

...ai traguardi importanti raggiunti...
Quante avventure, quante amicizie, quanto freddo... si partiva tremendamente presto la mattina e si tornava a casa per l'ora di pranzo... sempre con una coppa tra le mani o una medaglia al collo.
Finchè ero piccolina mi piacevano i cross, soprattutto quelli corti, quelli che non erano lunghi più di 1000mt. Diciamo che correvo le corse campestri perchè mi piaceva l'atletica e mi piaceva fare le gare e quindi, se non facevo le campetri dovevo rimanere almeno 3/4 mesi ferma, senza gareggiare... e questa cosa la odiavo!

Nelle categoria Esordienti e nella categoria Ragazze la mia voglia, la mia esuberanza, la mia fanciullezza hanno sempre recluso certe domande e certi pensieri che poi uscirono quando passai Cadetta, quando le campestri le dovevo fare non più come preparazione invernale. Si perchè, dai 10 ai 13 anni i cross mi servivano per fare "fondo", per preparare la stagione all'aperto, la pista, il mio habitat.
Da Cadetta invece era importante piazzarsi bene alle gare per poter rientrare nelle 5 che avrebbero composto la squadra che poi avrebbe partecipato al Criterium Nazionale. Peccato che però le distanze si allungavano, io ero nella fase di crescita e sviluppo... ma la cosa che iniziò a pesarmi era una domanda ricorrente che vagava nella mia testa:
"Ma perchè devo fare le campestri? Non c'è nemmeno un criterio di valutazione standard, non c'è un tempo da migliorare, un record da abbattere... ci sei solo tu e le tue avversarie che devi assolutamente battere! Perchè se non vinci non sei nessuno. Magari ti capita la mattina in cui una ragazza che ti è sempre arrivata dietro è "in giornata" e ti batte e tu magari hai dato il meglio di te stessa, hai dato tutto però lei ti ha battuto e la tua prestazione può essere anche eccellente, ma non hai vinto, non gli sei arrivata davanti."
E così mi ritrovavo a "combattere" contro le altre, io che gli anni precedenti partivo prima e arrivamo prima, io che sono sempre stata abituata a gestirmi le gare da sola, a correre con me stessa...
Così iniziavo a intravedere la mia strada, a scegliere il mio futuro.
Ricorderò per tutta la vita l'abbraccio con il mio allenatore alla fine di una gara. Era il Criterium Nazionale -anno 2005- Sabaudia, in provincia di Latina. Arrivai esageratamente indietro e appena vidi Riccardo dopo l'arrivo mi precipitai da lui e abbracciandolo gli dissi: "Basta campestri!"
E da quel giorno non corsi più nemmeno un cross. La decisione era stata presa ed era sollenne. Non volevo più avere a che fare con quell'ambiente di "paese", dove c'era gente che urlava, allenatori che se la prendevano a morte con i loro atleti se sbagliavano la gara o se non vincevano, genitori che correvano dietro ai loro figli incidandoli e urlando come pazzi. (e qui ci sarebbe un esempio eclatante da fare perchè farebbe capire tante cose... ma giustamente non faccio nomi, solo chi c'era può ricordaselo).
Tanti allenatori hanno contestato questa mia decisione... dicevano che io sarei diventata una bella fondista... Mi vedevano già a fare le maratone e questo solo perchè vincevo le corse campestri! Si ma le vincevo solo quando erano corte e solo perchè ero veloce!!!
Vari test al Centro di Medicina dello Sport mi hanno indirizzata sulla giusta via: ogni volta che facevo il test della soglia speravo che il dottor Lorenzelli, in base ai parametri e in base ai risultati, mi dicesse che non ero una fondista. E questo accadde... in diversi esiti infatti si leggeva che le mie distanze ideali erano quelle medio/veloci... Le distanze lunghe non avrebbero fatto per me, il mio corpo non era adatto e anche se mi fossi allenata non avrei mai ottenuto il top.

Quello delle corse campestri era proprio un mondo a parte, quasi rozzo... e io non ci volevo più stare... volevo qualcosa di più "alto".
L'inverno successivo cambiai società e corsi la mia prima gara indoor e iniziai a scrivere una nuova storia.

Non avevo mai scritto nulla della mia esperienza con le corse campestri...
Qui di fianco a me c'è un pannello di legno con attaccarte un centinaio di medaglie che mi ricordano che anche i cross hanno alimentato la mia esperienza, anche i cross mi hanno fatto crescere e maturare. Credo proprio che io debba dire GRAZIE alle corse campestri perchè mi hanno aperto gli occhi e mi hanno fatto capire la strada giusta da intraprendere. Fortunatamente quella decisione è stata mia e soltanto mia.
Come tutte le scelte anche questa ha provocato delle conseguenze, conseguenze che però mi hanno portato solo vantaggi e soddisfazioni.

Oggi avevo proprio voglia di scrivere... almeno l'anno scorso a scuola ogni mese si faceva il tema e potevo sbizzarrirmi... Adesso invece posso sfogarmi solo sul mio mitico blogghettino...

Non mi interessa se vi ho annoiati, se vi ho divertiti, se vi ho fatto nascere emozioni o pensieri... Questo post l'ho voluto scrivere per me stessa perchè avevo bisogno di rivivere certi ricordi.

...aspettando la neve, auguro un buon pomeriggio a tutti...


4 commenti:

Anonimo ha detto...

"..."

il leprotto :)

Anonimo ha detto...

A volte basta solo leggere, nn servono commenti aggiuntivi. Però la "passione" non basta scriverla e leggerla. Bisogna "viverla".. come fai tu. Come faccio io. Ognuno a modo suo.. ..Xkè quello ke fa la differenza è il ricordo ke ti lascia dentro!!
E trasmettere questa sensazione è il dono + bello ke si possa fare a un'altra persona!

kiss,il tuo leprotto

Anonimo ha detto...

bravissima Sere...
scrivere è una gran cosa...e tu fai benissimo a farlo....
ti fa onore....e fa capire a chi forse non conoscendoti pensa altro su di te....
continua così...
un abbraccio il vecio
edgardo b.

Anonimo ha detto...

ciao, sono capitata sul tuo sito per caso...molto carino, è interessante leggere le parole di qualcuno che ha la tua stessa passione! Lucia.